Come aiutare chi soffre di Disturbi Alimentari?

Il miglior momento per chiedere aiuto è adesso

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Impotenza. Rabbia. Paura. Sono queste alcune delle emozioni che cerca di aiutare chi soffre di Disturbi Alimentari si trova a vivere. Prima di capire come poter aiutare chi soffre di Disturbi Alimentari, è importante ricordare che i DCA sono malattie egosintoniche: la malattia, nei primi mesi in particolare, si presenta come (apparente) soluzione, come meccanismo di sopravvivenza per affrontare emozioni che non riusciamo a gestire e comprendere.

Aiutare chi soffre di Disturbi Alimentari significa comprendere la malattia e provare a conoscerla, ma significa soprattutto capire che chi si ammala di un Disturbo Alimentare non sceglie di farlo. Di seguito alcune azioni che puoi mettere in campo per aiutare chi vive un DCA:

Informati sui Disturbi Alimentari

Comprendere le diverse tipologie di disturbi alimentari, come anoressia, bulimia e disturbo da binge-eating, è il primo passo. Acquisire informazioni su sintomi, cause e trattamenti aiuta a offrire un supporto più efficace e concreto. L’informazione è anche la prima forma di prevenzione e supporto.

Offri Supporto Emotivo

Ascolta senza giudizio e mostra empatia. Evita commenti su peso, dieta o estetica Incoraggia la persona a esprimere i suoi sentimenti e preoccupazioni. Chi vive accanto ha il duro compito di non provare a non far sentire la persona sola, ha il compito di provare a trasmettere a quella persona che, in fondo, lei va bene così come è.

Incoraggia la persona a chiedere aiuto

Incoraggia la persona a cercare aiuto da professionisti specializzati, come psicologi, nutrizionisti e medici. Prova a farle capire che non deve esserci vergogna nel chiedere aiuto per guarire da un Disturbo Alimentare e che non è colpa sua se si è ammalata.

Crea un Ambiente di Supporto

Assicurati che l’ambiente domestico sia accogliente e privo di pressioni riguardanti il cibo. Evita di parlare di diete o peso e promuovi una relazione “sana” con il cibo. Impara a chiedere il “permesso” prima di parlare di quegli argomenti che possono essere trigger per chi vive un Disturbo Alimentare.

Partecipa ai Gruppi di Supporto

I gruppi di supporto possono offrire un prezioso senso di comunità e comprensione. Possono essere un luogo sicuro per condividere esperienze e ottenere consigli pratici da chi vive o ha vissuto una situazione uguale. Comestai, infatti, offre un supporto a chi vive accanto a chi soffre di Disturbi Alimentari dal momento che la famiglia, se presa in carico, diventa una vera e propria risorsa nel percorso terapeutico.

Sii paziente e comprensivo

Il recovery dai disturbi alimentari è un processo lungo e difficile. Sii paziente e continua a offrire supporto, anche se ci sono delle ricadute che fanno parte del percorso stesso.

Non c’è un solo modo di aiutare

Non ci sono due percorsi di recovery uguali tra loro e questo vale anche per il supporto che possiamo dare a chi vive un Disturbo Alimentare. Non c’è un libretto delle istruzioni o una guida che può guidarci passo passo. L’aiuto passa anche dall’ascolto di quella persona e delle sue necessità, passa anche attraverso la storia di quella persona e i suoi vissuti.

Ci saranno giorni in cui anche se proverai ad essere di supporto in ogni modo possibile, in cui avrai messo in campo tutte le risorse apprese da un testo sui DCA, il tuo supporto non riuscirà ad essere visto, ascoltato e compreso. La malattia spesso è così invadente che ci fa dimenticare la persona che avevamo davanti solo qualche mese fa. Ricordarsi della persona senza legare la sua identità a quella della malattia è un passo importante per andare oltre i Disturbo Alimentare e capire cosa c’è sotto.

Aiutare chi soffre di disturbi alimentari richiede comprensione, pazienza e un approccio informato. Promuovere un ambiente di supporto e incoraggiare il trattamento professionale sono passi fondamentali per il recupero. Con il giusto supporto, è possibile fare la differenza nella vita di chi lotta contro questi disturbi.

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