I Disturbi Alimentari, come l’anoressia nervosa, è spesso associata agli adolescenti, ma la realtà è che questo disturbo alimentare può colpire persone di tutte le età, inclusi gli adulti di 50 anni e oltre. L’incidenza dei disturbi alimentari negli adulti è un fenomeno crescente che merita attenzione e comprensione.
Diversi studi indicano che circa il 13% delle donne sopra i 50 anni soffrono di qualche forma di disturbo alimentare. Anche gli uomini non sono immuni; sebbene meno comuni, i disturbi alimentari tra gli uomini adulti stanno diventando più riconosciuti e documentati.
Disturbi Alimentari in aumento negli adulti
Il Center for Women’s Health dell’Oregon Health & Science University riporta che i disturbi alimentari sono in aumento in tutto il mondo. Tra il 2000 e il 2018, la prevalenza è più che raddoppiata (dal 3.4% al 7.8% della popolazione). Quando questi disturbi si presentano negli adulti, le cause possono essere diverse, i sintomi possono essere più difficili da individuare e lo stigma associato a queste malattie, spesso erroneamente attribuite a ragazze giovani, può renderli più difficili da trattare.
Le persone adulte potrebbero non mostrare i sintomi ‘classici’ che convenzionalmente si associano a questi disturbi, come il sottopeso. La National Eating Disorders Association (NEDA) osserva che meno del 6% delle persone con disturbi alimentari riceve una diagnosi di sottopeso. Questo indica che non solo le percezioni che abbiamo di queste malattie sono spesso erronee ma anche che, quando parliamo di persone adulte, un DCA potrebbe nascondersi dietro comportamenti meno visibili o che sono normalizzati dalla cultura della dieta nella quale viviamo come come avere delle restrizioni nelle abitudini alimentari, mostrare una preoccupazione eccessiva per l’immagine corporea nonostante un normopeso, o praticare esercizio fisico eccessivo.
Perché ci si ammala in età adulta?
Quando una persona adulta soffre di Disturbi Alimentari, come nel caso dell’anoressia nervosa, si tratta (quasi sempre) di pazienti che hanno incontrato un Disturbo Alimentare in passato e non hanno mai superato del tutto il loro problema.
Ad esempio, per quanto riguarda il genere femminile, alle soglie della menopausa, il disturbo alimentare più diffuso è l’anoressia, mentre la bulimia è meno comune. Spesso, chi inizia a ridurre drasticamente l’assunzione di cibo e a contare ossessivamente le calorie in questo periodo (magari con la scusa di contrastare l’aumento di peso dovuto alla carenza di estrogeni post-menopausa) è una persona che può avere sofferto di anoressia in passato. Anche dopo aver superato l’eccessiva magrezza, queste persone possono mantenere difficoltà nel rapporto con il cibo, come una fissazione per la dieta, un’attenzione esagerata alla salute, o addirittura un comportamento ortoressico, in cui si mangia solo ciò che è considerato estremamente sano.
Come afferma il Dottor.Erzegovesi, Medico Psichiatra e Nutrizionista, per ricadere nell’anoressia, bisogna aver sperimentato da giovani l’effetto ‘drogante’ del digiuno. Solitamente, un evento scatenante come una crisi personale o un momento difficile, come un licenziamento, un lutto o un divorzio, fa riemergere il disturbo. Per questo motivo, negli adulti sono spesso presenti anche sintomi di ansia o depressione.
Si può guarire?
La guarigione nelle donne adulte è resa più difficile dal silenzio e dalla vergogna, che spesso impediscono di ammettere di avere un problema. Anche se la maggior parte dei casi di anoressia riguarda le donne, non mancano episodi di vigoressia tra gli uomini. Uno studio coordinato da Micali ha rivelato che meno di una donna adulta su tre (27,4%) aveva richiesto aiuto per il proprio disturbo.
Quando si convive con un Disturbo Alimentare da tanto tempo, il percorso di guarigione può essere più complesso e aver bisogno di maggior tempo. Tuttavia, in Comestai, crediamo nell’importanza di rendere sempre accessibile e possibile un percorso di cura per migliorare la propria qualità di vita e trovare un rapporto equilibrato con il corpo e il cibo.