Nel mondo 70 milioni di persone soffrono di un Disturbo Alimentare. In Europa sono 20 milioni e in Italia 3. I dati ci raccontano di un incremento del 30% dopo il Covid-19 delle richieste di cura per il trattamento di un Disturbo Alimentare. Descritti come l’epidemia silenziosa dei nostri tempi, i Disturbi Alimentari sono la malattia mentale con il più alto tasso di mortalità.
Il 10 ottobre è, a livello mondiale, la Giornata Mondiale della Salute Mentale che ha l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sul benessere psichico e la sua cura, sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alla salute mentale e sull’importanza di investire in questo ambito, oltre a combattere stigma e discriminazioni a livello globale. In questo discorso è importante includere anche i Disturbi Alimentari.
Perché ci ammala di un Disturbo Alimentare?
I Disturbi Alimentari si legano al dolore e alla sofferenza, alla difficoltà di gestire emozioni complesse. Sono un meccanismo di coping disattivo che una persona individua come meccanismo di sopravvivenza, come apparente soluzione per gestire un vissuto complesso. Come patologie multifattoriali, i DCA hanno una serie di fattori che possono portare alla loro insorgenza come i fattori psicologici, biologici e socio-culturali.
Ciò che è importante comprendere è che i Disturbi Alimentari non sono problemi “di cibo” come il nome potrebbe farci credere: parliamo di una malattia psichiatrica complessa che attraverso il rapporto con corpo e il cibo esprime qualcosa di più profondo.
Ci sono sempre più doppie diagnosi
Con il termine comorbidità si fa riferimento alla coesistenza di due o più entità cliniche distinte. Negli ultimi anni è emerso che sono sempre più frequenti le doppie diagnosi nel trattamento di un disturbo alimentare: disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, autolesionismo e disturbo da addiction e uso di sostanze (Keski-Rahko- nen & Mustelin, 2016).
Si continua ancora a morire di Disturbi Alimentari
Il “Rencam – Registro nominativo cause di morte” ha rilevato nel 2023 3.780 decessi con diagnosi legate ai disturbi alimentari”. Questi hanno evidenziato una correlazione tra le zone in cui ci sono poche strutture e il tasso di mortalità: si muore di più dove non ci sono cure, strutture e professionisti.
In Comestai crediamo nell’importanza di offrire un accesso di qualità e tempestivo al trattamento, a qualsiasi età e da qualsiasi luogo perchè da un Disturbo Alimentare è possibile guarire se diamo alle persona la possibilità di curarsi.
Che sia la Giornata Mondiale della Salute Mentale o qulasiasi altro giorno, il primo passo per prendersi cura di se stessi è rivolgersi “a chi si prendere cura di noi”.