Disturbi Alimentari e ansia: che rapporto c’è?

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L’ansia, come i disturbi alimentari, può assumere molte forme. Sebbene tutti possano sentirsi ansiosi occasionalmente, i disturbi d’ansia comportano preoccupazioni eccessive e intense che influenzano la vita quotidiana. I sintomi dell’ansia includono difficoltà di concentrazione, irritabilità, palpitazioni, sudorazione e problemi di sonno. Tra i diversi tipi di disturbi d’ansia troviamo:

  • Disturbo d’ansia generalizzata (GAD): Preoccupazioni eccessive riguardo alle attività quotidiane o alle situazioni.
  • Disturbo di panico: Attacchi di panico ricorrenti e paura di sperimentarli.
  • Disturbo d’ansia sociale: Paura e preoccupazione che le situazioni sociali possano portare a umiliazione o rifiuto.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 4% della popolazione mondiale soffre di un disturbo d’ansia, con 301 milioni di persone affette nel 2019. È frequente che i disturbi alimentari coesistano con altri disturbi, inclusi gli OCD, disturbo da uso di sostanze e depressione. Non sorprende quindi che molte persone con disturbi alimentari soffrano anche di ansia.

L’Ansia causa i Disturbi Alimentari o viceversa?

Non esiste una causa unica per lo sviluppo dei disturbi alimentari e per la loro correlazione con l’ansia, ma ci sono diversi fattori di rischio. Lo sviluppo di entrambi è influenzato da una complessa interazione di geni, biologia, comportamento e ambiente.

La ricerca attuale mostra un’alta prevalenza di ansia nei disturbi alimentari, con l’ansia che spesso precede l’insorgenza del disturbo alimentare e persiste anche dopo la remissione. I tassi variano a seconda del disturbo specifico, ma la connessione tra disturbi alimentari e ansia è chiara. Circa il 48% degli adulti con anoressia nervosa, l’81% con bulimia nervosa e il 65% con disturbo da alimentazione incontrollata (BED) hanno almeno un disturbo d’ansia concomitante.

Come i Disturbi Alimentari influenzano l’ansia

La malnutrizione, effetto della restrizione alimentare caratteristica di molti disturbi alimentari, influisce sul cervello e può portare a cambiamenti di umore, pensiero rigido, riduzione dell’appetito e ansia.

Un modello comportamentale di evitamento è spesso visibile in chi soffre di disturbi alimentari e ansia. Questo può essere visto in alcune persone che evitano di mangiare in pubblico o insieme agli altri. L’evitamento è un tratto distintivo dell’ansia, in quanto le persone evitano il catalizzatore che causa l’ansia, il che le rende più riluttanti a sfidare questa ansia in futuro, creando una perpetua altalena.

Anche l’ansia sociale può giocare un ruolo, poiché le persone possono sentire un desiderio subconscio di usare i comportamenti del disturbo alimentare come un modo per minimizzare la loro ansia quando sono con gli altri. Tutto questo può portare ad una iperfocalizzazione su ciò che stanno mangiando – cibo, calorie, quando e dove mangiano – in risposta all’ansia.

Oltre il sintomo (in)visibile

L’esordio di un Disturbo Alimentare è spesso invisibile e anche l’ansia è molto spesso minimizzata da chi ci circonda (e molte volte anche da noi). Riconoscere il ruolo che l’ansia gioca quando si soffre, o si pensa di soffrire, di un DCA è importante al fine di riconoscere tutte quelle situazione in cui mettiamo in atto dei meccanismi di coping per gestire emozioni e situazioni complesse.

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