Un Disturbo Alimentare non ha età

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Quando sentiamo parlare di disturbi alimentari (DCA) in tv, sui giornali, in radio o sui social media solitamente non sentiamo parlare di adulti. Si pensa infatti che i disturbi del comportamento alimentare siano una malattia mentale che colpisce esclusivamente i giovani, gli adolescenti. Ma la realtà è un’altra.

I disturbi alimentari sono estremamente democratici: colpiscono chiunque, indipendentemente dall’età. Ci si può ammalare di DCA in qualsiasi momento della propria vita, non solo in alcuni di essi.

Ma perchè non si pensa agli adulti?

I falsi miti sui disturbi alimentari sono innumerevoli e sono ampiamente diffusi all’interno delle narrazioni mediatiche della malattia. Tra questi falsi miti, come accennato, possiamo trovare l’idea che i DCA colpiscano solamente i giovani adolescenti. O meglio, le giovani adolescenti.

Adolescenti bianche, magre e benestanti. Si parla di stereotipo SWAG.

Quando parliamo di stereotipo SWAG ci riferiamo all’idea scorretta che delinea il/la paziente “tipo” affetto/a da un disturbo del comportamento alimentare. Di fatto, il termine SWAG è l’acronimo di skinny, white, affluent girl (ragazza magra, bianca e benestante). Ragionare secondo questo stereotipo significa non considerare come possibili pazienti, o addirittura come possibili persone che soffrono, molte classi demografiche. Tra queste possiamo trovare le persone appartenenti a minoranze come la comunità LGBTQIA+ o BIPOC. Ma possiamo trovare anche le persone adulte, maschi e femmine, che in questo ragionamento non sono contemplate come pazienti “tipo”.

Di conseguenza, le persone adulte, così come altri gruppi demografici, sono dimenticati. E faticano a ricevere una diagnosi e, dunque, a ricevere le cure adeguate.

Oltre a ciò, un altro ostacolo al raggiungimento di una diagnosi in età adulta e all’accesso alle cure è lo stigma legato alla salute mentale. In generale, infatti, molte generazioni tendono a sottovalutare o a ignorare i propri problemi legati alla salute mentale. In parte, questo è dovuto alla scarsa informazione in merito, ma gran parte è derivante anche dall’idea che avere un problema con la salute mentale sia una cosa da “deboli” o da “pazzi”. La stigmatizzazione sociale legata allo sviluppo di problemi mentali può essere tanto forte da irretire qualsiasi possibilità di ricerca di aiuto.

Ammalarsi in età adulta

Nonostante i dati e le statistiche ci mostrino che la maggioranza dei casi di DCA si sviluppi attorno all’età adolescenziale, molti sono i casi di pazienti che hanno sviluppato un disturbo alimentare in età adulta.

Per quali motivi è possibile ammalarsi in età adulta?

  • I DCA come risultato di condizioni preesistenti di alimentazioni disfunzionali, problemi di immagine corporea e salute,
  • Cambiamenti significativi e/o traumatici nella propria vita: lutti, divorzi, pensionamenti… 
  • Preoccupazioni quotidiane e stress (anche lavoro-correlato)
  • Cambiamenti fisici:gravidanze, menopausa e oscillazioni ormonali, invecchiamento, problemi di salute (con magari la necessità di seguire delle diete specifiche)

Ci sono diverse motivazioni che possono portare a sviluppare un disturbo alimentare in età adulta. Il disturbo alimentare diventa, in molti casi, un rifugio sicuro. Il controllo illusorio che i DCA permettono di sperimentare fa sì che le persone estendano la sensazione anche ad altri campi della propria vita in cui sentono di non avere potere. In soggetti già fragili o insicuri, momenti di difficoltà possono trasformarsi in micce per i comportamenti disfunzionali legati all’alimentazione e alla propria immagine di sé.

È da considerare che, nei DCA, il ruolo giocato dalla percezione di sé è enorme: durante il processo di maturazione o invecchiamento, soggetti con problemi legati all’immagine di sé o di dismorfismo corporeo sono più portati ad attuare comportamenti disfunzionali e a sviluppare un disturbo alimentare.

L’importanza di una ricerca inclusiva

L’intervento precoce, in ambito di DCA, è fondamentale: ottenere un supporto prima dello sviluppo del disturbo alimentare o  nelle prime fasi della sua esistenza può migliorare le possibilità di recovery. Questo fattore potrebbe essere una spiegazione alla tendenza della ricerca a privilegiare le persone più giovani nella formulazione dei campioni di analisi. Un enorme problema, infatti, è legato alla mancata ricerca e informazione in merito allo sviluppo dei DCA nelle fasce d’età superiori ai 30 anni circa.

Un’altra possibile ragione è il modo in cui le organizzazioni reclutano i partecipanti alla ricerca. Possono affidarsi ai social media o alle cliniche per i disturbi alimentari, dove la popolazione può essere molto giovane. Ma, a prescindere dalla causa principale, i problemi derivanti dalla mancanza di inclusività rimangono gli stessi.

“La mancanza di diversità nella ricerca significa che ciò che impariamo e conosciamo sui disturbi alimentari si basa su gruppi di persone che non sono rappresentativi di tutte le persone colpite”, afferma Umairah, coordinatrice della consulenza clinica presso l’ente di beneficenza per i disturbi alimentari Beat. “Con una ricerca più inclusiva, i trattamenti per i disturbi alimentari possono diventare più efficaci per i gruppi meno serviti, portando a migliori esperienze di trattamento e a migliori risultati”.

Se hai bisogno di aiuto, a qualsiasi età

Se credi di aver bisogno di aiuto, o se credi che un tuo caro ne abbia, Come Stai è qui per aiutarti. A prescindere dall’età, chiedere aiuto è un tuo diritto e hai il diritto di ricevere le cure adeguate per la tua malattia.

Non sei sol*.

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