ADHD e Disturbi Alimentari: cosa è importante sapere

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L’Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD) è un disturbo neurobiologico che spesso coesiste con altre condizioni psichiatriche, tra cui i disturbi alimentari (DCA). La correlazione tra ADHD e DCA è stata oggetto di numerosi studi recenti, rivelando un’interconnessione profonda e complessa. Questo articolo esplora come l’ADHD possa influenzare lo sviluppo e il trattamento dei Disturbi Alimentari, evidenziando la necessità di un approccio integrato per affrontare entrambe le condizioni.

ADHD: Caratteristiche e Implicazioni

L’ADHD è caratterizzato da livelli di iperattività, impulsività e disattenzione inadeguati per l’età del soggetto. Colpisce circa il 5% dei bambini e degli adolescenti, con una prevalenza maggiore nei maschi. I sintomi tendono a persistere nel tempo in circa il 50% dei casi, influenzando negativamente gli esiti educativi, occupazionali e sociali nell’età adulta​​. L’ADHD riguarda, però, anche le persone adulte: secondo studi epidemiologici internazionali, l’ADHD colpisce tra il 3% ed il 4,5% della popolazione adulta

L’ADHD nelle persone adulte

Molti adulti si rivolgono a un professionista della salute mentale a causa di problemi emotivi, comportamentali o interpersonali. Tuttavia, molti di questi professionisti, non avendo familiarità con l’ADHD negli adulti, non considerano questa diagnosi durante la valutazione. Di conseguenza, molti adulti con ADHD non vengono diagnosticati nonostante ne abbiano bisogno. Gli sforzi per diffondere informazioni sull’ADHD negli adulti attraverso media, libri e altri mezzi hanno aiutato molti a riconoscere la possibilità di avere questo disturbo. Tuttavia, è stato meno efficace l’impegno nell’educare psicologi e psichiatri a considerare l’ADHD come una possibile diagnosi in età adulta. Un numero crescente di adulti inizia a essere diagnosticato con ADHD poiché, venendo a conoscenza del disturbo, sospettano di esserne affetti. Altri adulti cercano una consulenza dopo che il loro figlio è stato diagnosticato con ADHD. Durante il trattamento del figlio, spesso emerge che anche loro hanno gli stessi problemi. In altri casi, il clinico che diagnostica un bambino o un adolescente con ADHD nota comportamenti simili in un genitore e suggerisce di approfondire questa possibilità diagnostica.

Comorbilità tra ADHD e Disturbi Alimentari

Numerosi studi hanno dimostrato che l’ADHD può essere un fattore di rischio per lo sviluppo dei Disturbi Alimentari, rendendoli più difficili da trattare con gli interventi classici. In particolare, il BED ha ricevuto molta attenzione come condizione in comorbilità all’ADHD. Tuttavia, ci sono evidenze che suggeriscono che l’ADHD possa aumentare il rischio di sviluppare non solo comportamenti alimentari incontrollati, ma anche altri DCA, come l’ARFID.

Meccanismi neurobiologici condivisi

L’ADHD e i Disturbi Alimentari condividono alcuni substrati neurobiologici, tra cui disfunzioni nelle reti fronto-striatali o mesocorticali del cervello, responsabili del controllo dell’impulsività e della regolazione del comportamento. Inoltre, il sistema dopaminergico, cruciale per la regolazione del comportamento alimentare e della ricompensa, mostra alterazioni sia nei soggetti con ADHD che in quelli con Disturbi Alimentari​​.

Implicazioni cliniche e trattamento

Le persone con ADHD e DA necessitano di interventi terapeutici specifici che mirano non solo ai sintomi dei DA ma anche a quelli dell’ADHD. La presenza di ADHD può complicare l’adesione al trattamento e aumentare il rischio di ricadute. Studi recenti hanno mostrato l’efficacia dei farmaci per l’ADHD nel migliorare i comportamenti alimentari disordinati, riducendo l’impulsività e migliorando l’attenzione​​.

È essenziale che i clinici riconoscano la maggiore prevalenza di ADHD nei pazienti con Disturbi Alimentari e implementino interventi più efficaci che mirino ai deficit cognitivi caratteristici dell’ADHD. La prevenzione dei DCA nella popolazione ADHD e l’adozione di trattamenti farmacologici e non farmacologici specifici per l’ADHD potrebbero migliorare significativamente i risultati terapeutici​​.

In conclusione, la comprensione del legame tra ADHD e DA è cruciale per sviluppare strategie di trattamento integrate. Ulteriori ricerche sono necessarie per esplorare questa interconnessione e per migliorare gli approcci terapeutici, considerando sia le caratteristiche neurobiologiche condivise che le specifiche esigenze dei pazienti.

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