Cinque modi per limitare l’impatto della cultura della dieta

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Indipendentemente dal tuo background o dalle tue esperienze di vita, sembra quasi impossibile ignorare i messaggi della cultura della dieta.

La cultura delle dieta è il risultato dell’industria del benessere, che vale 1,5 trilioni di dollari, e la sua influenza si estende in ogni ambito della nostra vita. Sappiamo bene come i Disturbi Alimentari siano patologie psichiatriche complesse che, tuttavia, subiscono una forte influenza culturale e sociale. L’ambiente nel quale si sviluppa un DCA ha quindi un ruolo nel disturbo stesso, siamo come fattore precipitante che di mantenimento.

Ricevi messaggi legati alla cultura delle diete mentre scorri i social media, guardi i tuoi programmi preferiti e persino mentre fai la fila al supermercato.

Inoltre, si prevede che il mercato legato ai prodotti per la perdita di peso supererà i 405 miliardi di dollari entro il 2030, e i clinici temono che questo continuo focus sulla cultura delle dieta influenzerà la salute mentale in tutto il mondo. Non si tratta solo di una supposizione—i ricercatori hanno trovato una correlazione tra l’esposizione a determinati messaggi (un costrutto sociale in cui l’aspetto esteriore porta a certi privilegi o alla loro mancanza) e l’insoddisfazione generale per il proprio corpo.

L’insoddisfazione corporea è più di un pensiero passeggero. Può (e lo fa) portare a disturbi alimentari.

Sembra piuttosto cupo. Allora, qual è la soluzione? Come si possono limitare questi impatti negativi nella propria vita? Parliamo di alcune soluzioni pratiche per minimizzare la cultura delle diete nella tua vita.

Modi pratici per diminuire l’impatto della cultura della dieta

Non puoi fermare l’avanzata rapida e inesorabile della cultura delle dieta, ma puoi diminuire l’impatto che i suoi miti creano su di noi e sui nostri corpi. (E no, non devi eliminare le app dei social media per farlo—anche se non farebbe male).

Ecco cinque modi concreti per diminuire gli effetti insidiosi della cultura delle dieta sul tuo benessere mentale, emotivo e fisico.

1. Cura il tuo feed sui social media

I social media sono uno degli strumenti principali per aumentare il confronto tra i corpi, rinforzare ideali di bellezza irrealistici e promuovere abitudini alimentari restrittive. Questo recente rapporto spiega come “L’ampio utilizzo dei social media tra adolescenti e giovani adulti potrebbe aumentare l’insoddisfazione corporea così come la loro ricerca della magrezza, rendendoli quindi più vulnerabili ai disturbi alimentari.”

Se queste piattaforme ti fanno sentire insicuro su cosa mangiare o su come appari, è il momento di prendere il controllo del tuo feed. Smetti di seguire qualsiasi account che ti faccia cadere nel confronto ossessivo con gli altri, che ti faccia dubitare del tuo corpo e del tuo valore, o che in altro modo promuova la cultura delle dieta.

Puoi anche impostare dei limiti, in termini di tempo, di accesso alle piattaforme. L’American Psychological Association ha scoperto che gli studenti universitari che hanno ridotto del 50% l’uso dei social media per 3-4 settimane hanno progressivamente, grazie anche ad un supporto psicologico, migliorato il rapporto con il cibo.

2. Combatti i miti sul cibo

La cultura delle dieta rinforza molte false narrazioni secondo cui certi alimenti siano “buoni” o “cattivi”, e che devi evitare determinati ingredienti per rimanere in salute.

Associare una componente morale alle scelte alimentari che fai può portare a restrizioni caloriche, diete estreme o addirittura alla malnutrizione. Interiorizzare la convinzione che alcuni alimenti siano intrinsecamente “cattivi” può anche contribuire a comportamenti legati ai disturbi alimentari, come riporta Frontiers in Nutrition.

È importante sfidare i miti diffusi sul cibo (hai già sentito questo: i carboidrati sono cattivi!) e mettere in discussione le fonti di queste affermazioni. Invece, se hai domande sull’alimentazione, consulta esperti affidabili che possono aiutarti a sfatare queste concezioni errate con prove scientifiche concrete.

Fortunatamente, ci sono molti dietisti e nutrizionisti informati sui disturbi alimentari e contrari alla cultura delle dieta. Considerando che la dieta è uno dei primi fattori di rischio per l’insorgenza di un DCA è fondamentale affidarsi a professionisti competenti nel trattamento di queste patologie. In Comestai, ad esempio, si attua un percorso di riabilitazione nutrizionale di familiarizzazione con il cibo che permette di desensibilizzare la persona nei confronti dei cibi fobici (conosciuti anche come “fear food”) ma anche di condurla ad una ri-scoperta di sé, del cibo e di tutte quelle componenti che che purtroppo sono state alterate dal disturbo alimentare.

3. Prendi spunti dai libri che parlano di questo

Sebbene i social media possano essere una grande risorsa per ottenere informazioni sulla cultura delle dieta e per sfatare i miti, ci sono anche ottimi libri che fanno luce su questi argomenti. Ecco alcuni da leggere:

  • Fearing the Black Body – he Racial Origins of Fat Phobia
  • Belly of the Beast – The Politics of Anti-Fatness as Anti-Blackness
  • Corpi ribelli – Storie umane di rivoluzione
  • Fatti i piatti tuoi Come orientarsi tra i falsi miti su alimentazione e forma corporea per prenderci cura della nostra salute

Trova altri suggerimenti nel nostro articolo sui libri consigliati dall’equipe di Comestai.

4. Ricorda che ogni corpo è valido

La cultura delle dieta promuove il perfezionismo e l’autocritica severa come modo per ottenere il “corpo perfetto” o per essere moralmente superiori agli altri.

Contrariamente a ciò che la cultura delle dieta vuole farci credere, nessuno è perfetto. Nemmeno quegli influencer che vedi. In effetti, quasi la metà degli influencer intervistati ha affermato che il loro lavoro di influencer ha influenzato la loro salute mentale, e il 32% ha dichiarato che credeva che la piattaforma avesse un impatto “negativo” sulla loro immagine corporea.

La verità è che tutti i corpi (incluso il tuo) sono preziosi. Per questo motivo, lavorare su stessi e costruire una maggior consapevolezza sul proprio corpo è così importante per gestire l’impatto dannoso della cultura delle dieta.

5. Chiedi aiuto

Può essere molto difficile chiedere aiuto, ma tutti interiorizzano la cultura delle dieta in modo diverso. La tua esperienza personale rispetto al rapporto con il corpo o il cibo, influenza il modo in cui la tua vita viene modificata quando si ricevono questi messaggi. Ecco perché chiedere aiuto è così importante. Lavorare in gruppo o uno a uno con un professionista può aiutare a comprendere meglio le tue esperienze, e quindi personalizzare il tuo piano per diminuire l’impatto dei messaggi della cultura delle dieta e, in definitiva, disimparare tutto ciò che ti è stato insegnato da essa.

La cultura delle dieta è ovunque—ma non deve controllare la tua vita

Limitare l’impatto della cultura delle dieta richiede consapevolezza di sé, educazione, resilienza e compassione. C’è continua pressione intorno a noi per aspirare a un “corpo perfetto” o per riflettere un ideale di bellezza che non è realistico e non è inclusivo.

Il primo passo per decostruire la cultura della dieta è risconocerla e conoscerla. Attivando le strategie di cui abbiamo parlato possiamo cominciare a fare scelte consapevoli per il tuo benessere e abbracciare una visione più equilibrata e realistica del proprio corpo. Anche se le narrazioni pervasive della cultura delle dieta potrebbero non scomparire del tutto, è possibile ricominciare a costruire un rapporto più neutrale con il proprio corpo.

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