Disturbi Alimentari: come si manifestano nelle persone adulte?

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Sebbene i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) colpiscano prevalentemente persone giovani, queste patologie possono manifestarsi anche in età adulta. Secondo l’articolo What Do Eating Disorders Look Like in Adults?, pubblicato sul blog di Equip, un adulto con un Disturbo Alimentare spesso rientra in una delle seguenti categorie: 

  • Chi continua a soffrire di un Disturbo Alimentare sviluppato durante l’adolescenza; 
  • Chi ha sofferto di DCA in passato e sperimenta una ricaduta in età adulta;
  • Chi si ammala per la prima volta da adulto. 

Il Disturbo Alimentare più comune tra gli individui di età superiore ai 18 anni è il binge eating disorder, seguito dalla bulimia nervosa e dall’anoressia nervosa. Inoltre, è dimostrato che l’anoressia risulta particolarmente pericolosa per gli adulti in età avanzata. Un ulteriore aspetto da sottolineare è che molti adulti sviluppano disturbi co-occorrenti quali ansia, disturbi dell’umore, disturbi del controllo degli impulsi e disturbi da uso di sostanze. 

Disturbi Alimentari negli adulti: i principali sintomi

Secondo Lara Effland, coordinatrice dei programmi per adulti presso Equip, un Disturbo Alimentare in età adulta può essere riconosciuto attraverso specifici segnali comportamentali e fisici. Il primo gruppo di sintomi include i seguenti comportamenti: 

  • Manifestare un’estrema preoccupazione per le dimensioni e la forma del proprio corpo;
  • Provare un forte disagio quando si mangia in presenza di altri;
  • Manifestare atteggiamenti che indicano che la perdita di peso, la dieta e il controllo del cibo stanno diventando preoccupazioni fondamentali;
  • Controllare e osservare frequentemente il proprio corpo;
  • Saltare i pasti o consumare porzioni ridotte durante i pasti regolari;
  • Mostrare interesse per attività collegate al cibo (come guardare programmi di cucina, cucinare o preparare dolci), ma non per il cibo in sé; 
  • Adottare nuove pratiche alimentari (che possono includere, ad esempio, l’eliminazione di interi gruppi di alimenti) o sperimentare approcci alimentari restrittivi come il digiuno intermittente. 

Per quanto riguarda i sintomi fisici, i più comuni comprendono: 

  • Notevoli oscillazioni di peso, sia verso l’altro che verso il basso; 
  • Crampi allo stomaco e altri disturbi gastrointestinali; 
  • Irregolarità mestruali (amenorrea o presenza di mestruazioni solo quando si assumono contraccettivi ormonali); 
  • Costante sensazione di freddo; 
  • Difficoltà a dormire; 
  • Problemi dentali, come erosione dello smalto, carie e sensibilità dentale;
  • Pelle e capelli secchi e unghie fragili.

Come capire se si soffre di un Disturbo Alimentare?

A prima vista, alcuni sintomi tipici dei DCA possono sembrare ordinari, soprattutto nella nostra società dominata dalla cultura della dieta. “I sintomi sono spesso mascherati da ‘comportamenti sani’”, afferma Stacy Jones, mentore alla pari presso Equip. “Il fatto di mangiare meno di quanto abbiamo bisogno e l’atteggiamento rigido nei confronti del cibo sono normalizzati. Ma il fatto che qualcosa sia normalizzato non significa che sia normale o sano”.

A causa di ciò, per molte persone adulte è difficile rendersi conto di soffrire di un Disturbo Alimentare. Secondo Jones, le seguenti domande possono aiutare a identificare degli schemi dannosi: 

  • Ti imponi delle regole su quali alimenti puoi e non puoi consumare, o quando puoi consumarli?
  • Il cibo genera stress o pensieri costanti ogni volta che devi mangiare?
  • Non hai interesse per il cibo e per questo non mangi spesso?
  • Fai esercizio fisico per compensare il consumo di cibo o per poterti permettere un pasto programmato?
  • Ti senti fuori controllo rispetto al cibo e più cerchi di “rimetterti in carreggiata”, più ti sembra difficile?
  • Ricorri spesso alla restrizione alimentare o al consumo di quantità eccessive di cibo per far fronte a emozioni sgradevoli?

Spesso queste domande generano altre domande, ed è naturale. Infatti, non sempre è facile rispondere all’interrogativo “Come capisco se ho un Disturbo Alimentare?”. È naturale anche che la persona si senta confusa o provi vergogna; comprendere i fattori biopsicosociali coinvolti può aiutare ad attenuare queste sensazioni.

Disturbi Alimentari negli adulti: quali sono le cause?

Tipicamente, all’origine di un Disturbo del Comportamento Alimentare vi è una combinazione di fattori. “Sebbene i fattori di rischio specifici possano variare, spesso si tratta di un’interazione tra vulnerabilità biologiche, tratti psicologici e influenze sociali o ambientali”, spiega Lara Effland. Dal punto di vista biologico, è dimostrato che i Disturbi Alimentari sono in parte ereditari e che la chimica del cervello può rientrare tra le cause. I fattori psicologici includono la bassa autostima, il perfezionismo e l’insoddisfazione corporea. Per quanto riguarda i fattori ambientali, la pressione culturale verso la magrezza, un passato caratterizzato dal trauma o dal bullismo e l’isolamento sociale possono giocare un ruolo significativo.

Inoltre, le sfide specifiche della vita adulta possono aggiungere ulteriore stress e innescare un Disturbo Alimentare, soprattutto se l’individuo è predisposto. Ciò spiega perché alcune persone sperimentano ricadute o si ammalano per la prima volta in età adulta. Questi fattori specifici includono il divorzio, il lutto, lo stress genitoriale, i problemi di salute, le pubblicità di prodotti anti-invecchiamento e la pensione. Anche i cambiamenti ormonali, soprattutto durante la gravidanza e la menopausa, costituiscono dei fattori di rischio per le donne adulte. 

Come ricevere aiuto per un Disturbo Alimentare

Come sottolinea Effland, spesso i Disturbi del Comportamento Alimentare sono sottodiagnosticati o mal diagnosticati. “A causa della cultura della dieta, degli standard di una società ossessionata dalla magrezza e dalla mancanza di un’adeguata formazione, può accadere che anche i professionisti più preparati non riescano a cogliere i campanelli d’allarme di un Disturbo Alimentare”. Questo può essere particolarmente vero nel caso degli adulti, in quanto molte persone associano erroneamente i DCA alla popolazione più giovane

Di seguito si elencano alcuni consigli utili e passi da seguire per chi pensa di soffrire di un Disturbo Alimentare:

  • Documentarsi. Un primo consiglio è quello di fare ricerche, leggendo articoli pubblicati da fonti affidabili, per cercare di capire meglio ciò che si sta vivendo. Inoltre, in tal modo la persona potrà acquisire informazioni accurate sul tema e rendersi conto dei falsi miti sui Disturbi Alimentari. 
  • Parlarne con una persona cara. Come afferma Amaya Evans, mentore alla pari presso Equip, “chiedere aiuto non ha limiti di età. Se pensi di soffrire di un Disturbo Alimentare, confidati con un amico o una persona cara. Anche se forse non capirà completamente ciò che stai vivendo, potrà comunque essere di supporto”. 
  • Cercare la terapia giusta. È dimostrato che dai Disturbi Alimentari si può guarire ricevendo un trattamento professionale specifico. A tal proposito, Evans sottolinea che è essenziale trovare una terapia adatta alle proprie necessità. Per esempio, la terapia online può rappresentare una buona soluzione per chi deve conciliare questa esigenza con gli impegni lavorativi e familiari.
  • Fidarsi del proprio istinto. “Ascolta quella parte di te che sente di avere un Disturbo Alimentare”, afferma Stacy Jones. “Concediti la possibilità di cambiare il tuo rapporto con il cibo e il corpo. Anche se non si tratta di un Disturbo Alimentare, quella parte di te che fa domande ti sta dicendo che c’è qualcosa che non va”

I Disturbi del Comportamento Alimentare colpiscono persone di qualsiasi etnia, sesso ed età, e non è mai troppo tardi per cercare supporto. Non sempre è facile capire se si soffre di un Disturbo Alimentare, ma comprenderne le caratteristiche e i sintomi è un primo passo fondamentale. Il passo successivo consiste nel chiedere aiuto, e vale la pena compierlo. Per citare le parole di Jones, “può essere difficile, ma quando chiedi supporto, ti dai la possibilità di vivere una vita più ricca e nutriente”.

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