La guarigione da un Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA) è un percorso personale e diverso per ciascun individuo. Questo aspetto fondamentale viene trattato in diversi articoli sull’argomento, che evidenziano come la guarigione possa assumere significati differenti a seconda della persona. In particolare, un articolo di Beat sottolinea che, per alcuni, guarire significa non sviluppare più i pensieri e i comportamenti disfunzionali che caratterizzano la malattia. Per altri, invece, la guarigione è un processo continuo. Ciò significa che, sebbene i pensieri disfunzionali siano ancora presenti, sono meno ricorrenti e vengono gestiti attraverso le strategie di adattamento apprese durante il percorso. Quindi, dato che la persona è in grado di controllarli, essi non hanno più lo stesso impatto sulla sua vita quotidiana. È importante sottolineare che, nella maggior parte dei casi, la guarigione da un Disturbo Alimentare è un processo non lineare. Infatti, il percorso è fatto di sfide e ostacoli che possono portare a ricadute. Inoltre, l’idea di una vita senza disturbo può risultare spaventosa, poiché la patologia spesso costituisce un mezzo per affrontare o controllare emozioni e situazioni difficili.
Vorrei guarire ma non ci riesco
Infatti, come si spiega in un articolo dell’associazione Butterfly, chi soffre di DCA può provare emozioni e stati d’animo contrastanti rispetto alla guarigione. Da un lato, vuole rimanere ancorata al disturbo; dall’altro, desidera uscire dalla gabbia in cui la malattia l’ha rinchiusa. Chiedere aiuto a un’équipe di professionisti è essenziale per superare queste difficoltà e guarire dalla propria sofferenza fisica e psicologica.
Guarire da un Disturbo Alimentare: primi passi
Il primo passo verso la guarigione da un Disturbo Alimentare è forse uno dei più difficili: si tratta di prendere consapevolezza del problema e capire che si ha bisogno di aiuto. Nell’articolo sopracitato, Beat offre alcuni suggerimenti a chi si trova in questa fase. Il primo consiglio è quello di parlare del proprio disagio con qualcuno di cui ci si possa fidare, come un familiare, un amico o un insegnante. Successivamente, è importante consultare il proprio medico di base per informarsi sulle opzioni di trattamento. Questi primi passi richiedono coraggio, ed è normale aver paura di essere rifiutati o di non essere creduti. Tuttavia, reprimere le proprie emozioni non fa altro che alimentare il disturbo; inoltre, prima si inizia la terapia, maggiori sono le possibilità di guarire completamente.
Il processo di guarigione: aspetti fondamentali
Tipicamente, per guarire da un Disturbo del Comportamento Alimentare è essenziale affidarsi a un’équipe multidisciplinare. Questi professionisti accompagnano il paziente verso la guarigione garantendo supporto medico, psicologico e nutrizionale. Come spiega la National Eating Disorders Collaboration, il percorso riabilitativo include aspetti nutrizionali, fisici, psicologici, funzionali e sociali.
Aspetti nutrizionali, fisici e psicologici
- Aspetti nutrizionali. La riabilitazione nutrizionale include il consumo di un’ampia varietà di alimenti appartenenti a tutti i gruppi alimentari, un apporto calorico adatto al fabbisogno della persona e l’ascolto dei segnali inviati dal corpo. Per chi ha difficoltà a percepire i livelli di fame e sazietà, può essere utile concentrarsi sulla regolarità dei pasti. Inoltre, è importante mangiare con flessibilità, sperimentare la convivialità e riscoprire il piacere del cibo.
- Aspetti fisici. Tipicamente, la ripresa fisica è associata al miglioramento delle condizioni fisiche della persona. Ciò può includere anche il ripristino o la stabilizzazione del peso. Inoltre, si possono osservare miglioramenti riguardanti la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la temperatura corporea, la funzione gastrointestinale e la funzione ormonale.
- Aspetti psicologici. Dal punto di vista psicologico, la guarigione da un Disturbo Alimentare spesso implica che la persona provi meno angoscia o ansia in relazione al proprio corpo, al cibo o all’esercizio fisico. Inoltre, può accadere che le sue emozioni e la sua autostima siano meno influenzate dall’alimentazione, dal suo peso e dalla forma del suo corpo.
Aspetti funzionali e sociali
- Aspetti funzionali. A livello funzionale, si riscontrano miglioramenti dal punto di vista del sonno, della memoria e della concentrazione. A questi si aggiungono livelli di energia più elevati e la capacità di impegnarsi maggiormente nello studio, nel lavoro e nelle attività sociali.
- Aspetti sociali. Durante il percorso di ripresa, chi soffre di DCA può sperimentare numerosi miglioramenti nella sfera sociale della propria vita. Per esempio, può risultare più facile partecipare a occasioni sociali con i propri amici in modo flessibile e spontaneo. Nella fase acuta del disturbo, elementi come un regime di allenamento rigido, regole alimentari rigorose o un disagio legato al corpo possono impedire queste attività. Inoltre, la guarigione può portare a un miglioramento dei rapporti sociali e alla sperimentazione di un maggior senso di appartenenza e di connessione sociale.
Il percorso di recovery è fatto di alti e bassi
È importante ricordare che la guarigione è un percorso con alti e bassi. Come spiega Butterfly, le ricadute non rappresentano un fallimento, ma un’occasione importante per imparare qualcosa in più su se stessi. Infatti, la ricaduta ci permette di capire quali sono i fattori che innescano determinati meccanismi e identificare eventuali aspetti da modificare nel processo di recovery. Questo è uno dei motivi per cui è fondamentale cercare aiuto professionale: un esperto può aiutarci a comprenderci e fornirci strumenti preziosi per affrontare i momenti difficili. Quindi, quando si pensa di aver fatto un passo indietro, in realtà si sta andando avanti con una maggiore consapevolezza di se stessi e di ciò di cui si ha bisogno.
Guarire dai Disturbi Alimentari è possibile e ne vale la pena. Se ne soffri o pensi di soffrirne, chiedi aiuto: Comestai mette a disposizione una rete di professionisti da cui puoi ottenere un supporto fondamentale. Per maggiori informazioni o per prenotare un colloquio, scrivi a info@comestai.net.
Articolo a cura di Sofia Lepri