Abbuffate: cosa sono, perché si sviluppano, come uscirne

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“Non mi abbuffavo perché ero una persona pigra o golosa o una persona senza disciplina, come spesso viene etichettato chi soffre di abbuffate”

L.

Il circolo delle abbuffate è un ciclo comportamentale legato alle emozioni, non solo negative, ma anche positive o difficili da gestire. Anche se sembra di non provare nulla di particolare, la fame nervosa è sempre connessa alle emozioni. Spesso si cerca conforto nel cibo per evitare di affrontare sensazioni spiacevoli o difficili da gestire, spesso si prova a colmare un vuoto che non si riesce a riempire in altro modo.

Le abbuffate caratterizzano alcuni distubi alimentari come la Bulimia Nervosa o il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder).

Inoltre, sono diversi sono gli studi che ci raccontano come i disturbi del comportamento alimentare legati alla abbuffate siano aumentati nel corso della pandemia.

Comprendere i fattori scatenanti

Le abbuffate, che caratterizzano sia la bulimia nervosa che il Binge Eating Disorder, non riguardano la forza di volontà di un individuo. Sono un tentativo di risposta a delle emozioni che non riusciamo a gestire, sono un tentativo per colmare un vuoto che sentiamo e una inadeguatezza che non ci fa sentire parte di nulla. Tuttavia, con il tempo e il supporto adeguato, è possibile un recupero duraturo. Ecco alcuni passaggi essenziali per iniziare il percorso di recovery:

1. Riconoscere i Fattori Scatenanti

Identificare cosa scatena le abbuffate è il primo passo per affrontare il problema. Una volta riconosciuti i fattori scatenanti, puoi sviluppare modi più sani per gestirli, evitando così di ricorrere alle abbuffate.2.

2. Mangiare Pasti Regolari

Saltare i pasti può predisporre alla fame intensa e ai cali di zucchero nel sangue, aumentando la probabilità di abbuffarsi. Mangiare pasti regolari ed equilibrati fornisce al tuo corpo un apporto costante di energia, riducendo la voglia di abbuffarti.

3. Cercare Supporto

Parlare con una persona di fiducia può fare una grande differenza. Condividere le tue difficoltà ti permette di alleggerire il peso che senti e di ottenere il supporto necessario per il recupero.

4. Praticare la Mindfulness

Essere consapevoli di cosa e come mangi può aiutarti a ridurre il consumo compulsivo. Prestare attenzione al cibo, assaporarlo e riconoscere i segnali di sazietà può interrompere i comportamenti automatici legati alle abbuffate.

5. Dare un nome alle emozioni

Ci sono delle emozioni che accompagnano un abbuffate o che le precedono. Riconoscere queste emozioni, dandogli un nome ci permette di capire a cosa si lega quell’azione.

Il dolore dietro le abbuffate

“Avevo un Disturbo Alimentare ma poiché non ero consapevole di come si manifestasse realmente, non sapevo quale fosse il mio problrms, né come chiedere aiuto per risolverlo. Quando ho ascoltato una storia simile alla mia e che questa lotta non aveva nulla a che con il peso, ho finalmente capito il mio passato. Un disturbo alimentare può non avere nulla a che fare con il cibo o il peso”
L.

Una persona che si abbuffa non è una magione, non è una persona pigra e non ha poca forza di volontà. Le abbuffate portano con sè un profondo senso di colpa e di vergogna. A volte non si ricorda nemmeno cosa si è mangiato durante un’abbuffata: “Pensavo fosse l’ultima. Invece no. I giorni successivi mi sono abbuffato ancora e ancora. Sentivo un profondo senza di vuoto, un buco nero, che non veniva mai riempito”.

Relazione tra stress e abbuffate

La letteratura scientifica evidenzia una stretta correlazione tra stress, emozioni negative e abitudini alimentari disfunzionali come il binge eating e l’alimentazione emotiva (Talbot et al., 2013; Rosenbaum & White, 2015). Contribuisce alla difficoltà nella gestione delle emozioni: l’alessitimia.

L’alessitimia è la difficoltà a percepire e interpretare correttamente le proprie emozioni, distinguendole dalle sensazioni fisiche (Sifneos, 1973). Le persone con alessitimia spesso regolano le proprie emozioni attraverso l’assunzione di cibo, poiché non riescono a identificare chiaramente i loro stati emotivi e a distinguerli dai segnali di fame e sazietà (Pink et al., 2019; Tan & Chow, 2014).

Lo stress e le emozioni negative giocano un ruolo significativo nel determinare abitudini alimentari disfunzionali come il binge eating e l’alimentazione emotiva. La comprensione dei fattori medianti, come l’alessitimia, è cruciale per sviluppare strategie efficaci di intervento e supporto. Riconoscere e affrontare queste dinamiche può aiutare a promuovere abitudini alimentari più sane e migliorare il benessere emotivo complessivo.

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