Quando si soffre di Disturbi Alimentari il cibo diventa il mezzo per esprimere le emozioni che si hanno dentro. Nel percorso di recovery è fondamentale lavorare sul riconoscimento di quelle emozioni e riprendere confidenza con il cibo, la tavola. Il training di familiarizzazione con il cibo (TFC) e il Pasto Terapeutico Assistito (PTA), ad esempio, sono due importanti strumenti di lavoro nei percorsi di riabilitazione nutrizionale ed entrambi hanno lo scopo di desensibilizzare la persona nei confronti dei cibi fobici (conosciuti anche come “fear food”) ma anche di condurla ad una ri-scoperta di sé, del cibo e di tutte quelle componenti che che purtroppo sono state alterate dal disturbo alimentare.
In cosa consiste il TFC?
Quella del TFC è una tecnica terapeutica ed educativa a tutti gli effetti. Attraverso degli esercizi pratici, l’esposizione guidata e graduale e un lavoro costante tra professionista e paziente, saranno affrontati i fear food, partendo proprio dal riconoscimento di questi ultimi.
Successivamente si andrà a conoscere bene ognuno di quei cibi, scoprendone insieme, ad esempio, la storia e le caratteristiche generali ma ci saranno anche momenti di condivisione, ripresa di contatto e nuove consapevolezze come quello della spesa condivisa e della preparazione del cibo (in base al setting terapeutico esistente). Nel mezzo, il cibo sarà esplorato sfruttando i sensi della persona, in un vero e proprio viaggio di riscoperta di quell’alimento e si useranno: vista, tatto, udito e olfatto. L’esplorazione attraverso il gusto ci sarà solo alla fine e sarà proprio il fulcro del pasto terapeutico assistito.
Cosa accade durante il pasto assistito?
Durante il Pasto Terapeutico Assistito la persona nel momento del pasto sarà appunto assistita e accompagnata dal professionista che farà in modo che il momento del pasto stesso venga reso meno complesso ma soprattutto che sia un momento di scoperta ed esplorazione (non si tratta di alimentazione meccanica), mettendo sempre al primo posto i bisogni della persona e avendo sempre cura di rassicurarla. Obiettivi del PTA saranno sicuramente “l’utilizzo e la riscoperta” dei 5 sensi da parte della persona, l’importanza di donare nuovamente spazio e tempo al momento del pasto ma anche “il vivere e sentire” atti semplici e naturali come la masticazione e il graduale riconoscimento di segnali alterati dalla malattia come la pienezza, la fame e la sazietà.
È importante che la persona inizi le fasi di Training di Familiarizzazione con il cibo e Pasto Terapeutico Assistito solo quando sarà pronta e dopo attenta supervisione e confronto tra i membri dell’equipe multidisciplinare.
Cosa sono i cibi fobici?
Quando parliamo di cibi fobici si fa riferimento a tutti quegli alimenti che vengono esclusi dalla propria alimentazione a causa dei pensieri negativi (stress, ansia, paura, preoccupazione) che possono innescare durante il pasto. I cibi fobici non possono essere elencati in una lista generale unica, sono però presenti a prescindere dalla tipologia di disturbo alimentare e ogni persona, in base al proprio vissuto e la propria storia, avrà i propri.
Bibliografia
- Oltre la dieta. Una nuova cultura per i disturbi alimentari. Di Bauer e Ventura
- Lacalaprice D., Mocini E., Frigerio F. et al. Effects of mealtime assistance in the nutritional rehabilitation of eating disorders. Eat Weight Disord 28, 73 (2023). https://doi.org/10.1007/s40519-023-01605-9
- Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione – Quaderni del Ministero della Salute 2017-2019