La diabulimia, o ED-DM1 (disturbo del comportamento alimentare associato al diabete mellito di tipo 1), è un disturbo grave che coinvolge sia la gestione del diabete che il comportamento alimentare. Chi soffre di diabulimia può ridurre o omettere la somministrazione di insulina per perdere peso, un comportamento che può avere effetti molto dannosi per la salute.
La diabulimia consiste nell’omissione deliberata della dose di insulina prescritta, con l’obiettivo di prevenire o favorire la perdita di peso, spesso in concomitanza con episodi di abbuffate. In questo contesto, l’omissione dell’insulina diventa un modo di “compensare” il comportamento alimentare, sostituendo altri tipi di meccanismo di compenso più noti nell’ambito dei DCA.
Come funziona la diabulimia?
Il diabete di tipo 1 richiede una gestione costante dei livelli di insulina per mantenere la glicemia sotto controllo. Tuttavia, in chi soffre di diabulimia, la riduzione dell’insulina provoca un’iperglicemia cronica, che porta a:
- Perdita di peso: L’iperglicemia favorisce l’eliminazione del glucosio attraverso le urine, portando alla perdita di liquidi e, a volte, a una sensazione errata di perdita di grasso corporeo.
- Disidratazione: Il corpo perde molti liquidi a causa dell’aumento della diuresi, che può portare a disidratazione e ad altri problemi fisici gravi.
- Compromissione del metabolismo: Senza insulina, il corpo non può utilizzare correttamente il glucosio per produrre energia, causando un’alterazione del metabolismo e una serie di complicazioni a lungo termine.
Che conseguenze ha sulla salute
Le complicazioni fisiche e psicologiche legate alla diabulimia sono molto serie:
- Danno agli organi: I livelli elevati di glucosio nel sangue danneggiano i vasi sanguigni, il cuore, i reni, gli occhi e i nervi.
- Problemi psicologici: Chi soffre di diabulimia può avere una percezione distorta del proprio corpo e dei propri bisogni alimentari.
- Rischi acuti: L’iperglicemia cronica può portare a chetoacidosi diabetica (una condizione potenzialmente letale), coma e morte nei casi estremi.
Dove si intersecano i disturbi alimentari e il diabete?
I disturbi alimentari colpiscono circa il 9% della popolazione mondiale (Arcelus et al., 2011) . Le persone con diabete, in particolare le donne cisgender, hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi alimentari rispetto ai loro coetanei senza diabete (Colton, Roding, Bergenstal e Parkin, 2009; Hanlan, Griffith, Patel e Jaser, 2013) .
Quando si riceve una diagnosi di diabete, c’è una maggiore attenzione alla quantità e sul tipo di cibo che si mangia. In genere viene consigliato loro di monitorare diversi macro nutrienti, il che può portare ad una categorizzazione del cibo come “buono” o “cattivo”. Così facendo, le persone con diabete spesso sono ossessionati dalle etichette dei cibi e diventano iperconsapevoli del loro apporto calorico, oltre a sviluppare sensi di colpa e vergogna nel consumare un alimento “cattivo”.
Esistono diversi stili alimentari consigliati per le persone che soffrono di diabete. Sebbene questo tipo di alimentazione può avere lo scopo di aiutare chi soffre di diabete, si rischia di sviluppare anche una restrizione alimentare, il che espone le persone a un rischio maggiore di sviluppare un disturbo alimentare o di ricadere da uno preesistente.
Trattare insieme diabete e Disturbi Alimentari
Anche le persone con diabete di tipo I possono sviluppare diabulimia, questa terminologia è usata per descrivere i casi in cui le persone manipolano l’insulina di cui hanno bisogno per curare il diabete per perdere peso.
Quando qualcuno ha il diabete di tipo I, significa che il suo corpo non riesce a produrre insulina, quindi non riesce a elaborare gli zuccheri. I suoi zuccheri nel sangue aumentano e vengono rilasciati nelle urine, causando la perdita di peso. Quando le persone che soffrono di diabete di tipo I iniziano il trattamento insulinico, il loro peso tende ad aumentare. Ciò può causare disagio nell’immagine corporea, che può portare a saltare l’insulina per gestire il peso.
Una volta che il diabete si sviluppa, è una condizione a lungo termine. Non esiste una cura che lo faccia andare via per sempre. Questo può essere devastante e stressante per molti e può farli sentire come se avessero perso il controllo sul loro corpo. Gestire cibo ed esercizio fisico è spesso un tentativo di ristabilire il controllo. Inoltre, per le persone che lottano con il perfezionismo, contare i carboidrati e puntare a livelli di zucchero nel sangue perfetti può innescare pensieri ossessivi su cibo ed esercizio fisico.
Trattare insieme diabete e disturbi alimentari
Il trattamento della diabulimia è, quindi, complesso e richiede un approccio multidisciplinare:
- Supporto psicologico: Terapie come la Terapia cognitivo-comportamentale (CBT) sono fondamentali per affrontare i disturbi alimentari sottostanti e migliorare l’autocontrollo emotivo.
- Educazione diabetologica: È essenziale insegnare una gestione adeguata del diabete e sensibilizzare i pazienti e le loro famiglie sui rischi legati a comportamenti scorretti nell’uso dell’insulina.
- Supporto nutrizionale: Un dietista può aiutare a stabilire abitudini alimentari equilibrate, che non solo controllino il peso, ma che permettano anche una gestione ottimale della glicemia.
Il recupero da un disturbo alimentare è possibile e c’è aiuto disponibile . Non devi affrontare questo processo da solo: può essere utile lavorare con un team di operatori (ad esempio, un endocrinologo, un dietologo, un terapista e uno psichiatra) per capire come il diabete e il disturbo alimentare si intersecano. Insieme, la tua equipe può aiutarti a sviluppare modi per gestire efficacemente entrambi.