Dieta e Disturbi Alimentari: che rapporto c’é?

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Se hai trascorso del tempo nel mondo dei disturbi alimentari, probabilmente hai sentito il termine “cultura della dieta” alcune volte. C’è una ragione per questo: la cultura della dieta è parte della società nella quale viviamo ed esiste un rapporto tra cultura della dieta e disturbi del comportamento alimentare.. Ma cos’è esattamente la cultura della dieta? Continua a leggere per capire cosa intendiamo quando parliamo di cultura della dieta e per scoprire di più sulla connessione tra cultura della dieta e disturbi alimentari.

Cos’è la cultura della dieta?

A un livello molto alto, la cultura della dieta è un sistema di credenze sociali e aspettative che valorizza la magrezza. Questo sistema equipara l’avere un corpo magro con l’essere sani—e, di conseguenza, assume che coloro che hanno corpi non conformi non siano sani—e mette la ricerca della magrezza su un piedistallo morale. In altre parole, se non sei magro o non aspiri a esserlo, la cultura della dieta ti fa sentire in colpa, meno degno, o addirittura oppresso.

Alcuni dei principi fondamentali della cultura della dieta sono:

  • confondere la magrezza con la salute: ricorda che il peso, da solo, non è un indicatore universale dello stato di salute di una persona;
  • incoraggiare le persone ad avere comportamenti restrittivi con delle regole alimentari: hai presente la parola “sgarro”? Il termine indica, secondo il vocabolario, “mancanza ad un dovere morale”. La domanda da farsi è quindi: mangiare ciò che ci piace, ciò che ci andava in quell’esatto momento, è davvero un venire meno ad un dovere morale?
  • considerare certe persone più o meno degne in base alla loro dimensione corporea;
  • sostenere il privilegio della magrezza, che rende difficile per le persone con corpi grassi accedere a lavori, benefici, comfort di base e altro;
  • considerare il movimento come compensazione per aver mangiato o punizione per avere un corpo non conforme;
  • stabilire che certi cibi e modi di mangiare siano “buoni” e altri siano “cattivi”;
  • promuovere l’esercizio eccessivo e giudicare chi si allena meno.

Come puoi identificare la cultura della dieta?

La cultura della dieta è onnipresente nella cultura in cui viviamo. Più la cerchi, più probabilmente la vedrai ovunque. La Dott.ssa Elisabetta Abate, dietista di Comestai descrive alcuni dei modi in cui la cultura della dieta permea la vita quotidiana: “La cultura della dieta si manifesta dicendo a qualcuno che non sembra grasso—il che implica che essere grassi sia una cosa negativa—e normalizzando comportamenti disordinati come bere solo caffè a colazione o bere acqua invece di mangiare un alimento.”

Alcuni esempi aggiuntivi tipici della cultura della dieta in azione includono:

  • Complimentarsi per la perdita di peso di qualcuno
  • Descrizioni alimentari che attribuiscono un valore morale del cibo (“sano,” “senza sensi di colpa,” ecc.)
  • L’idea che il cibo debba essere “guadagnato” attraverso l’esercizio fisico o l’attività fisica;
  • Immagini photoshoppate sui social media;

Recentemente, la cultura della dieta si è trasformata in un “sistema che tiene al benessere delle persone,” un altro sistema di credenze che dice di non avere nulla a che fare con la perdita di peso ma che, in realtà, continua a valorizzare la magrezza sopra ogni cosa. “Negli ultimi anni, la cultura della dieta è stata abilmente mascherata come una ‘ricerca di benessere’ o un cambiamento nello ‘stile di vita,’” dice la Dott.ssa Abate. “Ma queste ‘nuove’ diete promuovono ancora modelli di alimentazione rigidi che ignorano il nostro meccanismo di fame-sazietà, hanno lunghe liste di cibi da evitare, e promuovono un’assunzione limitata al di sotto dei tuoi bisogni energetici di base.”

Come ci influenza la cultura della dieta?

La cultura della dieta ha un enorme impatto non solo sugli individui, ma anche sull’economia. L’industria globale della dieta e della gestione del peso ha raggiunto un valore significativo nel 2023, con una stima di circa 190,35 miliardi di dollari. A livello mondiale, si stima che 45 milioni di americani facciano dieta ogni anno, e l’America spende più di 30 miliardi di dollari in prodotti per la dieta e la perdita di peso annualmente. Questo significa che l’industria della dieta è enorme e trae beneficio dal convincerci che i nostri corpi non vanno bene così come sono—che dobbiamo continuare a consumare quei prodotti che ci aiuteranno a perdere peso.

Gli effetti tossici della cultura della dieta

Intraprendere un dieta, intesa come regime alimentare restrittivo, raramente funziona—fino al 95% delle persone a dieta riprende il peso entro pochi anni—ma può avere conseguenze serie e durature. Per esempio, cicli ripetuti di aumento, perdita e ripresa di peso (effetto Yo-Yo) possono aumentare il rischio di malattie cardiache e resistenza all’insulina. Fare una dieta restrittiva o molto ipocalorica ha anche effetti cognitivi negativi, arrivando a sviluppare una vera e propria ossessione per il cibo. Inoltre, quando cerchi continuamente uno stato irraggiungibile (e ti viene detto ovunque che sei un fallito per non averlo raggiunto), i sentimenti di colpa e vergogna sono sempre in agguato.

Alcuni dei molti effetti dannosi della cultura della dieta includono:

  • Incoraggiare un’immagine corporea negativa e la grassofobia;
  • Promuove sentimenti di colpa e vergogna sul cibo e sul peso;
  • Intraprendere una dieta può portare a varie complicazioni per la salute, come carenze nutrizionali;
  • Può aumentare il rischio di sviluppare disturbi alimentari.

La cultura della dieta può portare ai disturbi alimentari?

La risposta breve è, sì. Sappiamo che un bilancio energetico negativo—consumare meno calorie di quelle che si spendono—può essere un fattore scatenante per alcuni disturbi alimentari, e crediamo che tutti i disturbi alimentari siano in definitiva radicati nella restrizione, il che significa che intraprendere una dieta, soprattutto se molto restrittiva, è un importante fattore di rischio.

Secondo un rapporto dell’American Academy of Pediatrics, i giovani che fanno diete moderate hanno cinque volte più la probabilità di sviluppare un disturbo alimentare, e quelli che seguono diete estreme hanno 18 volte più probabilità di cadere in un DCA. Inoltre, la cultura della dieta contribuisce notevolmente a sviluppare un’immagine corporea negativa, e l’insoddisfazione corporea si correla direttamente allo sviluppo di un disturbo alimentare.

Sebbene non c’è mai una sola causa che porta allo sviluppo di un DCA, non possiamo ignorare la natura pervasiva della cultura della dieta. I disturbi alimentari sono malattie multifattoriali legate a fattori biologi, psicologici e socioculturali. La cultura della dieta, come parte dell’ambiente nel quale viviamo, è spesso un fattore precipitante che porta alla manifestazione di un DCA.

Come Combattere la Cultura della Dieta

La cultura della dieta è così forte che può apparire simile alla gravità. Ma a differenza della gravità, resistere alla sua attrazione non è impossible: mentre la forza della cultura della dieta probabilmente continuerà a esistere finché non saremo, come società, in grado di smantellare le industrie e i sistemi che la sostengono, per ora ci sono cose che possiamo fare per evitare di essere trascinati verso il basso:

  1. Non esiste un’alimentazione che va bene per tutt* Ricorda che solo tu sei un esperto del tuo corpo e dei tuoi livelli unici di fame, sazietà e soddisfazione. I piani dietetici esterni o le regole alimentari tolgono il potere dalla saggezza innata del tuo corpo.
  2. Analizza i modi in cui lo stigma sul peso e la cultura della dieta hanno plasmato la tua visione della salute, della nutrizione e del fitness. Costruendo una consapevolezza di come la cultura della dieta agisce nella tua vita, puoi individuarla quando si manifesta, e questo semplice atto può privare i pensieri della cultura della dieta di parte del loro potere.
  3. Diversifica i tuoi feed sui social media: c’è così tanta disinformazione sui social media riguardo alla salute e al peso che è facile imbattersi in contenuti non scientificamente validi. Spesso questi contenuti sono accompagnati da prodotti per perdere peso o diete miracolose. Come primo passo, elimina gli influencer che pubblicano contenuti che ti fanno sentire a disagio con te stesso o in colpa. Cerca anche opportunità per ascoltare le esperienze vissute delle persone che hanno subito gli effetti della cultura della dieta;
  4. Coltiva un po’ di sano scetticismo. Ricorda, non è necessaria alcuna certificazione o formazione per pubblicare un consiglio dietetico su Instagram. Non dare per scontato che le informazioni che leggi o ascolti da amici e familiari siano vere; e, anche se lo sono, non dare per scontato che debbano influenzare la tua vita o le tue scelte.
  5. Chiedi aiuto se i pensieri sul cibo e sul corpo diventano sempre più invasivi e intrusivi

Allora, cos’è la cultura della dieta? È una forza apparentemente ineludibile che cerca di farci sentire male con noi stessi e con i nostri corpi ogni giorno. Ma ecco cosa non è la cultura della dieta: non è una condanna a vita; non è un’inevitabilità; non è la verità. E man mano che sempre più persone diventano consapevoli di queste verità essenziali, possiamo continuare a creare una contro-informazione che dia valore e dignità a tutti i corpi che abitiamo.

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