La correlazione tra disturbi alimentari e celiachia è stata inizialmente descritta nel 1966 (Ferrara & Fontana, 1966). Successivamente, diversi casi studio hanno evidenziato questa associazione nei primi anni 2000 (Ricca et al., 2000; Yucel et al., 2006). Tuttavia, è stato solo nel 2017 che uno studio longitudinale su un’ampia popolazione di donne ha confermato un’associazione positiva tra celiachia e anoressia nervosa, sia prima che dopo la diagnosi di celiachia (Marild et al., 2017).
La coestistenza di disturbi alimentari e celiachia, specialmente nei casi di sottopeso e abbuffate ricorrenti, aggrava il malassorbimento e aumenta il rischio di complicanze gravi della celiachia. La necessità di una dieta priva di glutine può inoltre innescare e mantenere la psicopatologia del disturbo alimentare.
Che cos’è la celiachia?
La celiachia è una malattia autoimmune ereditaria causata dalla sensibilità al glutine, una proteina presente nel grano, nella segale e nell’orzo. In individui geneticamente predisposti, l’ingestione di glutine attiva una risposta infiammatoria che danneggia i villi intestinali, causando malassorbimento (Ruiz, 2018).
La celiachia ha una genesi multifattoriale, con una prevalenza più alta nei parenti di primo grado e nei gemelli omozigoti (Wolters & Wijmenga, 2008). I principali fattori genetici identificati sono HLA-DQ2 e HLA-DQ8, ma solo il 30% della popolazione positiva a DQ2/8 sviluppa la malattia.
Sintomi e diagnosi
Circa l’1% della popolazione mondiale è affetta da celiachia (Walker et al., 2010). I sintomi includono diarrea, perdita di peso, gonfiore e dolore addominale, con complicanze come anemia e osteoporosi (Rubio-Tapia et al., 2013). L’unica terapia efficace per la celiachia è una dieta priva di glutine, che porta alla remissione dei sintomi e previene complicanze gravi. Anche piccole quantità di glutine possono causare recidive.
Il rapporto tra celiachia e Disturbi Alimentari
Uno studio di coorte svedese ha valutato 17.959 donne con celiachia e 89.379 controlli, trovando un’associazione positiva tra celiachia e anoressia nervosa (Marild et al., 2017). Le donne diagnosticate con celiachia prima dei 19 anni avevano una probabilità 4,5 volte maggiore di una precedente diagnosi di anoressia nervosa.
Diagnosi differenziale
Spesso, pazienti con sintomi gastrointestinali ricevono una diagnosi errata di anoressia nervosa. La persistenza di sintomi nonostante la dieta priva di glutine dovrebbe portare alla considerazione di una diagnosi di disturbo alimentare (Gaesser & Angadi, 2012).
Inoltre quando c’è una coesistenza tra Disturbo Alimentare e celiachia, la dieta priva di glutine può aumentare le preoccupazioni alimentari, promuovendo restrizioni dietetiche e abbuffate, aggravando la celiachia e l’anoressia nervosa. È quindi fondamentale un trattamento in equipe dove accanto alla figura dello psicologo e nutrizionista, il paziente va monitorato sempre da un medico esperto nella valutazione e nella gestione della malnutrizione secondaria all’eventuale perdita di peso e al malassorbimento.
La connessione bidirezionale tra anoressia nervosa e celiachia richiede una maggiore attenzione diagnostica e un trattamento integrato per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti. È cruciale monitorare i sintomi e adottare approcci terapeutici personalizzati.
Bibliografia
Dalle Grave, R., & Calugi, S. (2020). Cognitive behavior therapy for adolescents with eating disorders. New York: Guilford Press.
Dalle Grave, R., Calugi, S., & Sartirana, M. (2018). Manuale di terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione nell’adolescenza (CBT-Ea). Dal trattamento ambulatoriale al ricovero riabilitativo. Verona: Positive Press.
Nisihara R, Techy ACM, Staichok C, Roth TC, Biassio GF, Cardoso LR, Kotze LMDS. Prevalence of eating disorders in patients with celiac disease: a comparative study with healthy individuals. Rev Assoc Med Bras (1992). 2024 Mar 15;70(1):e20231090. doi: 10.1590/1806-9282.20231090. PMID: 38511757; PMCID: PMC10941870.