Cosa dovrebbe sapere ogni genitore sui Disturbi Alimentari

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Il genitore ha un ruolo chiave importante nel supportare un figlio che affronta un Disturbo Alimentare, in particolare quando si affronta nell’età adolescenziale.

Sebbene i disturbi alimentari possano colpire chiunque, di qualsiasi sesso, orientamento sessuale, età, etnia e condizione socioeconomica, sono classificati come la terza malattia più comune negli adolescenti, con un’incidenza fino al 5%. Perché l’adolescenza è un periodo così vulnerabile per lo sviluppo dei Disturbi Alimentari? Come posso aiutare a prevenire l’insorgenza di un Disturbo Alimentare, come posso supportare mio figlio?

Definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come l’età compresa tra i 10 e i 19 anni, l’adolescenza è la fase della vita in cui più comunemente insorgono i disturbi alimentari, che si manifestano tipicamente tra i 12 e i 25 anni. Secondo una recente revisione sistematica e una metanalisi, la percentuale globale di bambini e adolescenti con comportamenti alimentari disordinati tra il 1999 e il 2022 era del 22,36%. I disturbi alimentari sembrano essere più comuni nelle ragazze (30%) rispetto ai ragazzi (17%), e i numeri sono in aumento tra gli adolescenti più grandi e quelli con un indice di massa corporea (BMI) più alto.

I segnali a cui prestare attenzione

I disturbi alimentari possono manifestarsi in modi diversi e molti dei comportamenti caratteristici avvengono in segreto, rendendoli particolarmente difficili da individuare. Tuttavia, se sei genitore o tutore di un adolescente, potresti notare alcuni cambiamenti che possono indicare la presenza di un Disturbo Alimentare.

I segnali più comuni dei disturbi alimentari negli adolescenti includono:

  • Cambiamenti nella dieta: saltare pasti, mangiare da soli o evitare attività che coinvolgono il cibo, eliminare cibi preferiti o interi gruppi alimentari, focalizzarsi eccessivamente su determinati macronutrienti come le proteine, o iniziare diete.
  • Cambiamenti nelle abitudini dell’ esercizio fisico: allenarsi oltre gli orari stabiliti per lo sport, sacrificare il sonno o altre attività per fare esercizio.
  • Preoccupazioni per l’immagine corporea: ossessione per l’aspetto fisico, controllo frequente del corpo, indossare abiti larghi per nascondere la propria forma.
  • Altri cambiamenti legati al cibo o al corpo: nascondere o consumare cibo di nascosto, contare le calorie, pesarsi frequentemente.
  • Cambiamenti dell’umore: ritiro sociale, tristezza o espressione piatta, ma anche maggiore irritabilità o comportamenti infantili.

Perché l’adolescenza è un periodo ad alto rischio per i disturbi alimentari

L’adolescenza è un periodo pieno di cambiamenti. I cambiamenti puberali possono essere spaventosi e difficili per molti giovani, e spesso comportano mutamenti nei gruppi di pari e nelle relazioni sociali. Non tutti i ragazzi si sviluppano allo stesso ritmo, e il confronto con i coetanei può diventare problematico.

Uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di un disturbo alimentare è l’inizio di una dieta. Secondo uno studio recente, aver seguito qualsiasi tipo di dieta negli ultimi 12 mesi era associato a una maggiore psicopatologia dei disturbi alimentari. Purtroppo, molti adolescenti intraprendono diete: secondo i dati della National Health and Nutrition Examination Survey, il 37,6% degli adolescenti tra i 16 e i 19 anni ha tentato di perdere peso nell’ultimo anno, con percentuali più elevate tra le ragazze (45,2%) rispetto ai ragazzi (30,1%).

Altri fattori di rischio comuni includono:

  • Uso dei social media: alcuni studi indicano che l’uso improprio dei social media tra gli adolescenti contribuisce significativamente all’aumento dei disturbi alimentari.
  • Sport focalizzati sul corpo: discipline che incoraggiano la perdita di peso, come la lotta o la danza classica, possono aumentare il rischio.
  • Storia familiare: la predisposizione genetica ha un ruolo importante, e chi ha un parente di primo grado con un disturbo alimentare è fino a 12 volte più a rischio.

Come i genitori possono prevenire i disturbi alimentari negli adolescenti

Non esiste una causa unica per i disturbi alimentari, né una strategia di prevenzione garantita, ma alcune abitudini possono ridurre il rischio:

  • Dare il buon esempio: evitare di moralizzare il cibo e il corpo come “buoni” o “cattivi”, e promuovere un atteggiamento sano e bilanciato verso l’alimentazione e l’esercizio fisico.
  • Mangiare insieme il più spesso possibile: i pasti in famiglia offrono l’opportunità di osservare il rapporto dei figli con il cibo.
  • Controllare l’uso dei social media: limitarne l’uso e insegnare ai ragazzi a riconoscere contenuti potenzialmente dannosi.
  • Cercare supporto senza esitazioni: intervenire tempestivamente è fondamentale per la guarigione.

Trattamento per i disturbi alimentari negli adolescenti

L’approccio terapeutico con le migliori evidenze per il trattamento dei disturbi alimentari negli adolescenti è il trattamento basato sulla famiglia (FBT). Questo trattamento richiede il coinvolgimento attivo dei genitori nelle prime fasi per poi restituire gradualmente l’autonomia dell’adolescente.

Se si sospetta che un adolescente abbia un disturbo alimentare, è fondamentale agire subito e consultare un medico o un professionista della salute mentale. Non è colpa di nessuno se un adolescente sviluppa un disturbo alimentare. Ma i genitori giocano un ruolo fondamentale nella guarigione.

Se cerchi un supporto per te o per una persona a te cara, puoi richiedere il primo colloquio conoscitivo gratuito con la nostra èquipe.

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